Maternità

Tu abbraccerai

PER SEMPRE SARÒ LA PRIMA CHE HAI ABBRACCIATO, DIVIDO IL PRIVILEGIO CON TUO PAPÀ E UNA BAMBOLA, MA SARÒ SEMPRE TRA I PRIMI. ED È SOLO L’INIZIO.

 

Ritorno in salotto dopo la tua messa a letto. Una pila ben composta di libri sul bracciolo del sofà. Sono i tuoi, i preferiti. Con musiche e parti tattili, roba bella per le tue mani.

Ero sulla poltrona accanto, il telefono in mano, tua nonna dall’altro capo. Hai preso un libricino, me l’hai portato, l’ho aperto svogliatamente, te l’ho mostrato distratta. L’ho sfogliato in un attimo, chiuso, messo sul bracciolo. Allora scendi, vai alla libreria, ne scegli un secondo. Me lo porgi. Un terzo, un quarto. Io continuo la mia conversazione, ti carico in grembo. Non hai più libri da portarmi, non hai più voglia di fare avanti indietro, chissà. Ti appoggi su di me e mi dai un bacio. In mezzo al mio parlare, si perde come il piccolo lume di un pescatore.

Incrocio quella torretta di letture non fatte e ci ritrovo la tua conquista più grande.

I primi baci li hai dati alle bambole. Ne hai ricevuti tanti, fino a imparare. Hai imparato anche l’abbraccio, e non è cosa da poco: con le tue braccia che fanno due spanne, devi protendere l’intero corpo, e forse è questo che rende speciale il tuo gesto, c’è una tensione unica, lo sforzo dolce che si allunga e non stringe.

Sono le prime volte, per sempre sarò la prima che hai abbracciato, divido il privilegio con tuo papà e una bambola, ma sarò sempre tra i primi. Ed è solo l’inizio.
Mi abbraccerai quando un aereo taglia il cielo e il silenzio, in cerca di riparo.
Mi abbraccerai la sera, mentre il buio ci separa.
Abbraccerai i tuoi fratelli giocando. Tuo padre, mentre ti fa ridere.

Tu abbraccerai la tua prima amichetta, a scuola, bisbiglii all’orecchio, nascoste ai grandi. La stringerai crescendo, dicendole piano Io ci sono. Abbraccerai l’amico che parte, e quello che ritorna. Il ragazzino per il quale hai cambiato vestito e, forse, anche il modo di parlare. Schermaglie di ciglia tra le cartelle, diari pieni di parole e cuori trafitti.
Abbraccerai col sorriso, sospirando, con le lacrime agli occhi. Per dare e per ricevere.

Mi abbraccerai di gioia per una conquista. Sorpresa per un dono, una buona notizia. Mi abbraccerai per il dolore, per il conforto. Per un errore. Per farti dire, dalle mie braccia, che credo ancora al tuo valore. Mi abbraccerai per convincermi, per andartene, per tornare. Mi abbraccerai per fare pace.
Una vita intera abbraccerai. Roba bella per le tue mani.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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