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Maternità

Certe madri

Ci sono madri che come voi allattano, come voi vegliano. Come voi annegano in quel minuscolo mistero.
Eppure non ce la fanno. Non sempre. Perché ci sono figli che non s’acquietano. Non hanno un solo intervallo, hanno un disturbo fisico, hanno più coliche. Hanno meno sonno. Sono più suscettibili. Hanno più bisogno. Sono semplicemente più impegnativi di altri. Oppure ha meno flessibilità la madre. E resta un piccolo varco, tra i due mondi, un’incrinatura. Che nulla c’entra con l’amore.

Maternità

Bianco e nero

Ho guardato quella vecchia su una lastra di vetro e alluminio: sembro io fra dieci anni.
I capelli senza forma, la ruga a sinistra della bocca che è un solco più vivace delle labbra stesse, sottili, schiuse in una smorfia.
Gli occhiali come oblò per due pesci d’occhi spolpati. Le palpebre casacche stanche, vuote.
Forse solo il naso ha retto agli attacchi delle notti insonni. Il suo piercing che mente spavalderia ed estro stava lì in mezzo, cattedrale nel deserto, sogghignava: “Sei tu”.
Sono io quel ritratto bellico. L’ho osservato e ti ho odiata…

Maternità

Prima di dormire

Ho la stanchezza che avevo dopo una gita in montagna. Gli occhi si perdono nel soffitto azzurrato dalla luce fioca, non s’arrestano su quel tetto scosceso, il legno che m’impegnava la fantasia in strane figure tracciate tra i suoi nodi. Se la portava a spasso, picchi, bestie, nuvole e costellazioni. In viaggi più densi e leggeri di quell’escursione che ancora fremeva nelle gambe…

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Maternità

Costretta a un letto-zattera che non mi porta in salvo

Escono, vanno a Cesano. Sento la macchina che gratta la corte. Immagino i bambini domandare “la mamma non viene?”
L’altro giorno sono stati dai miei: “Patrick, andate dai nonni, adesso, sei contento?”
“Sì!!!” mi urla senza gridare. Il solito punto esclamativo composto, ristretto come una camicia dopo un lavaggio troppo caldo. Sono io che esubero, lo inondo, restringo i miei figli bambini. Gli ridono gli occhi, chiari, esclamativi, quelli sì. Poi mi cerca spegnendoli un po’, con apprensione: “E tu stai qui da sola?”…