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I beffardi

Le verità nascoste

-Scusa, le ruote dove le compri?
Le piace il passeggino.
E così – perché no? – vedi che non mi fan nulla quei mille tatuaggi? Vedi che in fondo amo i quadrupedi? Vedi che ti scambio due parole come niente, che la mattina parte sempre un po’ in sordina, due vecchi al parco sotto il pergolato, un giro di briscola, una ragazza in età da università sull’altalena. Ma poi ti incontri una coi capelli bicolore e ci fai bar. Mi piacciono gli incontri fortuiti.

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Altre Verità

L’uomo alla porta

– Carino – si porta il dito al naso, guarda il mio piercing. – … L’orecchino. Peccato che è al naso.
Taccio.
– Sono tornato.

Non dice salve, buongiorno, sono tizio. Forse si chiama “Tornato”.
Non l’ho mai visto. Dice di essere già stato qui, vorrei correggerlo, lascio stare. Mi allunga un foglietto, lui nei suoi quaranta centimetri quadrati oltre lo zerbino, io di qua, le ciabatte da massaia sul gradino della soglia