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IntermezziMaternità

Sarah piange

Ma Sarah piange. Quella è una professoressa delle medie, mi ha detto. Esigente, dura sotto i capelli, rigidi pure quelli.
Talvolta la riprende perché la vede che muove le gambe. Perché non sa che Sarah piange ancora

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Maternità

La necessità della paura

– E tu gliel’hai detto, che Il Piccolo Principe l’abbiamo letto insieme?
– No.
Non voleva intromettersi nella lezione, alzare la mano, inserirsi. Alla maestra non sarebbe piaciuto, si sarebbe irritata.

Maternità

Le cose dei grandi

Non vedevi l’ora di metterlo, quel grembiule, lo sistemi camminando, sotto la cartella gigantesca. Goditelo, sarà la sola volta che è stirato, perché è nuovo.
Sai cosa t’invidio di più al mondo? La curiosità buona. Le novità per te sono magie. Hai abbassato il mento una sola volta, e nemmeno l’ho capito, lì fuori nel grande piazzale, se era per paura o per il sole.
Hai quella coda alta e fiera come te, un fuoco d’artificio, un entusiasmo di capelli.

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Maternità

State seduti!

IL GIORNO IN CUI ABBIAMO CREDUTO CHE LA CONOSCENZA FOSSE LA COSA PIÙ IMPORTANTE DI TUTTE, ABBIAMO COMMESSO UN ERRORE ENORME.

Arte, musica, esperienze coi materiali, natura, scoperte, lavoretti manuali, danza, espressione corporea: l’essere umano ha un disperato bisogno di queste cose. Perché a scuola se ne fanno così poche?
A scuola hanno un’ora di Educazione all’immagine, dove perfino una cosa bella come l’immagine deve portarsi addosso il fardello ingombrante della parola EDUCAZIONE. Dove anche la musica è “educazione”, dove tutto è “educazione”. Come se solo questo fosse il portale verso la crescita.

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Maternità

La lista e io: miserabili tentativi di scorciatoia

Al vantaggio di ritrovare un po’ di tempo libero, con l’esodo dei figli, il varco chiede, al solito, un ingente pedaggio, che si formula fin da subito in una lista indigesta di materiale da acquistare.
Molti erano già preparati da giugno, tempo in cui l’allegro foglio di istruzioni venne consegnato: qualche genitore audace e apprensivo ha provveduto già allora.
Noi, per non venir meno alla tradizione di genitori “tranquilli”, non solo non abbiamo ancora comperato nulla, ma abbiamo logicamente perso la lista (peggio: non ricordavamo nemmeno di averla)…