Maternità

Bianco e nero

Ho guardato quella vecchia su una lastra di vetro e alluminio: sembro io fra dieci anni.
I capelli senza forma, la ruga a sinistra della bocca che è un solco più vivace delle labbra stesse, sottili, schiuse in una smorfia.
Gli occhiali come oblò per due pesci d’occhi spolpati. Le palpebre casacche stanche, vuote.
Forse solo il naso ha retto agli attacchi delle notti insonni. Il suo piercing che mente spavalderia ed estro stava lì in mezzo, cattedrale nel deserto, sogghignava: “Sei tu”.
Sono io quel ritratto bellico. L’ho osservato e ti ho odiata…