Maternità

Ricordati di sanificare le feste

C’è la stessa liturgia, quassù. Chi non ha la mascherina sulla bocca ce l’ha sul collo, attenta. Oppure dondola impercettibile sul gomito. Non puoi dimenticare. Percorsi tracciati di entrata e uscita dal piccolo edificio di pietra che chissà quante ne ha viste ma questa mai. Cartelli, raccomandazioni. Cautele.
«Sanificare» è una parola che ormai non sappiamo più perdere. Ci fa paura vivere senza. Il terzo comandamento, sospetto, diventa: «Ricordati di sanificare le feste».

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Intermezzi

Stupori

Sono rimasta un po’, ed era come quando sogni un posto che non esiste. Era come quando ricordi e tutto sembra migliore. Era che invece niente è prima o dopo, immaginato o desiderato: ma solamente vero.

Maternità

L’amore comincia un mucchio di volte camminando

Le cime che non pretendono niente, non ti obbligano come la vita: stanno lì e lì staranno, che tu ci vada o meno, che passi sotto, accanto, sopra. Quelle ti lasciano fare. Però sono anche signore, perché gli piace essere guardate. E mentre le guardi il tempo s’è fatto da parte, il fiato è il solo metronomo, e dopo un po’ sei tu e un cuore che s’è messo buono a recitare i suoi ritornelli, ossequioso come un chierichetto.