Sono diventata egoista, chiusa, arcigna, isolata. Perché a Natale nessuno ha voglia di sorrisi al contrario. Così vi ho protetto, così mi sono consolata.
I blogger che amo
Amo i blog che discorrono con uno stile curato, che bisbigliano e al momento non t’accorgi. E poi quando vai per mettere su la pentola della pasta non sai come ma hai quella frase che ti rantola dentro.
Amo i blog delle grandi sfide, delle battaglie personali. Quelli che entri enorme ed esci piccolo. Però non sminuito: solo più proporzionato da verità che era giusto conoscere. In quelle dimensioni ritrovi la bocca grande del mondo e capisci: che sei solo una vocale.
Small & cute
Mossa ad amorevole com-passione verso alcune colleghe di strade secondarie, e protagonista io stessa del festival Small & cute, stilo la carta dei vantaggi dei piccoli blogger:
1. Sono alta. Essere in basso, per una volta, ha il brivido della novità.
2. Intimità. Tanto i cazzilli miei restano in famiglia.
3. Un blog sempre piccino è un blog sempre agli inizi: niente di meglio per sentirmi fresca.
4. Quando c’è un commento mi prende un piccolo entusiasmo, che sopra i 40 anni è utile per l’assetto ormonale.
La verità sui blogger
Nella mia ingenuità credevo di scrivere per scrivere e perché qualcuno leggendomi trovasse qualcosa: di nuovo, o di antico, un barlume che ti fa dire “è vero”. Ma se non cominci a inseguire il corridoio alla ricerca del varco, e se non spintoni, fai come me. Fai come me e pochi altri che a sera raccattano quattro pollici su dai social dopo ore di lavoro, due commenti di gente affezionata e che prontamente ringrazi, e resti su: l’aeromobile vuoto.
200: Happy Postday!
PER UN’AMANTE DELLE LETTERE COME ME, I NUMERI NON SONO NULLA. DI SOLITO.
Però siamo a 200.
Ho scritto qualche riga, salvato qualche doc. Mi sono detta no e mi sono detta sì. Poi alla fine ho aperto il blog.
La magia della scrittura è che puoi riscrivere la vita: e mentre la riscrivi trovi come abitarla.
Siete voi, il senso di questo spazio
…Si può essere utili in tanti modi: fare informazione e dare consigli sono quelli più diffusi.
Io ho scelto un’altra strada: la narrazione. A volte emozionante, altre ironica. A volte letta da molti, altre da quattro gatti.
Quando ricevo i vostri apprezzamenti non è solo la scrittrice che si gloria: è la parte bella di me, che esulta per la gioia semplice di aver dato un piccolo contributo al mondo (…) Sapere che “sono arrivata” al lettore significa aver adoperato bene la scrittura, che è uno strumento pazzesco. Significa dire a me stessa: ho fatto la cosa giusta…