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Intermezzi

La musica ti fa una malattia buona

La musica mi ha salvato le chiappe un mucchio di volte.

Così mi piace credere. E, forse, è pure vero.

Ma altre mi ha affossato le dita dentro la pelle. Canzoni e note che ti prendono come gentili amiche, e poi si mettono a farti le pernacchie al cuore. Vi è mai successo? La forza imponderabile della loro caduta. Come le foglie, mica decidi. Nemmeno se le prendi con cura, dall’albero. Quelle s’impuntano nel loro volo. E qualcuna cade sull’erba, altre nello stagno.

Certe canzoni s’infilano in gallerie sotterranee e fischiano come il vento. Le lascio fare: il gusto dolce amaro di sapere che è ancora tutto lì, la nostalgia e la musica sanno sposarsi mille volte. E, in qualche modo, ti fregano sempre.

Hanno il telecomando delle diapositive interiori. Ti parte la sceneggiatura: una ragazza esce dal metrò e cammina pianissimo, un punto e virgola nel discorrere degli studenti che allagano la strada. Siede in quella biblioteca brulicante, poi appoggia i fianchi alla ringhiera nelle pause, in atrio. Ascolta questa, passano auricolari tra ragazzi. Adesso vanno al bar, l’ora del tè. Un’altra me corre lungo i navigli il sabato mattina. Su tapis roulant di palestre anonime nelle pause pranzo. Si è fatta una libreria di musicassette per ogni occasione, ci ha messo il titolo, su ognuna: una cassetta per ogni pensiero.

Un’altra s’aggrappa ai giochi di Dolonne, Sarah sul tappeto elastico, quel giorno era l’ultimo dell’estate e c’era un vento impossibile.

La musica è come l’inconscio: tu non lo sai, lei passa e si fa un viaggio in parallelo, i cunicoli come le formiche. Ti fa una malattia buona. E, quando ritorna, scopri tutte le tegole dei tetti, tutte le pietre sul selciato e gli angoli che aveva disposto. È un architetto creativo e laborioso.

Oggi mi butto dentro a canzoni ignote, le lascio fare, scavare o portare. Ci vesto la mattina.

Già sorrido al pensiero, quel giorno che torneranno e intanto tutto sarà uguale e ogni cosa sarà diversa. La bussola folle dei sensi e del tempo.

La musica è la dimostrazione che il tempo interiore, è il solo che esista.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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Commenti 4

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  1. Lorenzo

    La musica sono vibrazioni che fanno vibrare le nostre corde interne per farci ricordare, per farci emozionare, per farci sognare, per farci dimenticare, per farci ……

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