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I beffardi

Inspiro, espiro. Il potere della medicina non convenzionale

Mi piacerebbe credere alla medicina non convenzionale, perché è la sola che guarda all’essere nel suo insieme. Il problema è che guardando dappertutto pare non vedere un cazzo.

Ogni volta che ci ho provato non è funzionata, e così mi ritrovo nel circolo vizioso: siccome non ci credo non funziona, e siccome non funziona non ci credo.
È nato prima lo scetticismo o l’insuccesso?

Comunque.

Molti di voi, cari “alternativi”, sono medici. Medici vuol dire che due cose di anatomia e medicina le sapete per forza.

Ecco, una cosa che mi piacerebbe non è solo l’efficacia, ma almeno la credibilità. Perché prima o poi arrivate tutti a qualche stupido alambicco, alle goccine sublinguali, alle vibrazioni di sta-ceppa. Ma perché uscire dal convenzionale significa stregoneria?

Così mi siedo. No, le goccine non le ho trovate. Lui s’infiamma che la farmacista doveva procurarle. Ci ha provato ma non ci è riuscita, gli spiego.

Mi attacca ai suoi fili, dice “molto bene”, come sempre.
– No, guardi: abbiamo cominciato le sedute il 31 gennaio. Febbraio è stato il mese peggiore da che sono cominciati i crampi muscolari.

Quando domandi qualcosa, replica “è un po’ difficile da spiegare”, tu chiudi la tua mega intelligenza nei suoi cavetti e stai zitta. Respiri. Provi a fidarti. Inspiro fiducia, espiro che non ti credo,

inspiro fiducia, espiro che non ti credo, dentro luce chiara, fuori che non ti credo, dentro che non ti credo… ah no, ho sbagliato. Oh cazzo, adesso non funzionerà mai.

E insomma dovrebbe regolare il sistema nervoso. E a suo avviso c’è stato un chiaro miglioramento.
– Ma alle gambe non arriva –, lo dice anche lui.

Bene.
Inspira fiducia, espira bestemmie, inspira energia buona, espira vaffan****. E via così.

– Ho le palpitazioni.
– No, non ha le palpitazioni.
– Le dico di sì. Sento il cuore. Ma è perché dormo male per via dei crampi [che lei non risolve]: sono stanca.
– Quelle non sono palpitazioni. Ha 78 al minuto, va benissimo.
– Non ho detto che ho la tachicardia, ho detto palpitazioni. Definizione di palpitazioni: “Alterata percezione del battito cardiaco”.
– Ah. Non sapevo.

Poi siamo al suo tavolo. Saldo. Mi dice di riposare.
– Dorma un po’, se è stanca.
– Non posso, devo prendere la bambina.
– Quanti anni ha?
– Cinque. Ma poi ne ho una di 8. E un altro di 10.
– Tre? E lei, quanti anni ha?
– 46.
– Ah: li ha fatti tardi.

Sì, ma faccio prestissimo a mandare chi devo affanculo. Espirando profondamente.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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Commenti 3

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      Maddalena

      Ciao Lorenzo, noto da questo post che siamo in tanti ad essere scettici ;). Peccato, perché dalla medicina alternativa c’è tanto da imparare, ma siamo ancora lontani dalla credibile efficacia. Grazie per il tuo augurio (e per i complimenti). Un abbraccio

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