Maternità

Il lampionaio

LA FIABA DEI BAMBINI ANCORA SVEGLI

 

lamplighter_1_pe_wprn

La sera è come accendere i lampioni. Passa un lampionaio negli occhi dei bambini. Tra le stoviglie da riporre, la tavola ancora in guerra coi resti delle pietanze, la scodella dove abbiamo risciacquato la frutta. A volte è un barlume veloce, una corsa a mettervi a letto, il capriccio dei denti da lavare. E poi le bocche che sanno di fragola.

La piccola concessione di un pezzo in più dalla tv, per questa volta niente fiaba, la festa dell’eccezione.

A volte la fiaba più bella la raccontate voi. Il lampionaio vi ha messo addosso il suo mantello, gira seminudo e infreddolito per le vie degli altri. Vi ha lasciato uno stormo di stelle come minuscole magie, le mani piene di storie e di idee, tutti i sorrisi che il giorno sfrattava nei lamenti: forse li aveva lui, e adesso vuota le tasche.

Avete fatto una diga di libri, girato il cubo dell’abat-jour, l’ombrello aperto, i cuscini: la casa nella casa ha il lavandino in una mensola del mobile, Isabelle si sta lavando. Il palloncino di Paw Patrol è il gabinetto, il cubo la tv. Patrick legge poco più in là, di qua abbiamo finito la cucina, c’è il tempo buono per la parola, le ultime cose al computer. Ed è tutto incredibilmente facile.

Lo sa l’orologio, appeso qui sopra, che suggerisce l’ora e non s’offende. Che disobbedisco perché c’è troppa gioia buona per sbrigarla sotto le lenzuola. E così oggi – lo vedi? – s’è fermato. Lo sa il suo gemello in salotto, lo sanno i pupazzi che aspettano sopra i guanciali. State sospesi che è come se nevica. Smussati i margini, i dossi, i confini.

Poi vi portate quei lumi che mi avete messo addosso, quando accucciati a letto prendete le rime brevi di una canzone, e sullo spunto di non so più cosa salite a galla con una domanda. Un giorno è stato i bambini prematuri nell’incubatrice, ieri erano i fusi orari, e poi i giorni della settimana.

Ascoltavate spalancati e il tempo era nostro. Ho risposto a tutto, era come parare tutti i rigori. Mi sono sentita capace e mi sono sentita grande.
Vi ho detto per ora riesco ancora a rispondere a tutte le vostre domande, un giorno sarete voi a spiegare le cose a me. E non vi sembrava possibile.

Ho pensato a come può essere imprevedibile il bello. E non mi sembrava possibile.

Chiudete gli occhi, ha finito il suo giro il lampionaio: sono accese tutte le luci nelle mie strade, nei miei dove. E lui chissà.

Dev’essere tornato a casa. Forse dorme, forse è già partito per un’altra città.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

Commenti Facebook

Lascia un commento