7
I beffardiMaternità

I nemici del tempo delle mamme

Tanto è inutile che sposti l’orologio e fai una specie di “ora materna”: alla fine sarai in ritardo uguale.

Tanto è inutile svegliare prima i figli, perché sapendo che è “prima” andrai con calma. E alla fine – indovina? – sarai in ritardo uguale.

Tanto è inutile che prepari già metà delle cose la sera prima, la tavola per la colazione, i vestiti da indossare, le scarpe allineate, gli zaini per la scuola. E perfino l’Assicurazione per gli imprevisti.

È altresì inutile credere che “oggi no, oggi giuro che arriviamo in tempo”, perché anche se li conosci, i nemici del tempo sono ineluttabili, insolvibili.

  • “Ma io non voglio questo”: il famoso cambio-gusti della colazione. Tu gli hai preparato la merenda preferita, ma ogni giorno preferisce una merenda diversa.
  • Il pollice nel grembiule/nella felpa/nella giacca: tu infilzi le braccia del pupo tipo pollo allo spiedo, veloce come un’intuizione, e a un certo punto c’è il posto di blocco, il pollice rimasto incastrato, perché per qualche ragione i bambini lo tengono da autostoppisti, fanno il like alla pagina.
  • La zip che non sale. Questa non esonera nessuno. Non si è mai visto, mai, che salga al primo colpo. E tra l’altro disobbedisce improrogabilmente alla legge del “chi la dura la vince”: più insisti e più s’incastra. In qualche infausto periodo di stress ho pensato di non slacciarla nemmeno, di saldarla lasciando l’oblò per infilare la testa.
  • L’asola e il bottone. E non ti credere che se hai i bottoni al posto della cerniera risparmi tempo. Tra tanti bottoni gemelli c’è sempre lo stronzo che ha voglia di entrare nell’asola come tuo figlio ne ha di entrare a scuola.
  • La scarpa annodata: spendiamo due secondi per questo incredibile fenomeno delle calzature. Passata l’era del velcro, ti troverai a snodare lacci incistati in sé stessi. Salvo poi veder slacciare il fiocco appena prodotto al primo passo su strada. Preferibilmente in mezzo a un incrocio.
  • Il “non trovo”, alternato al “mi sono dimenticata”: se non è l’elastico per legare i capelli, è il telefono. Se non è il telefono sono i 10 euro per la gita al MUBA, la liberatoria per la privacy, l’autorizzazione per l’uscita. Termine ultimo: oggi.
  • Il jolly: questo si produce in diverse forme e sostanze, secondo età del figlio e grado di sfiga. E va da: “Mamma mi scappa” (whatever) mentre è già finalmente vestito e pronto, all’inciampo appena usciti di casa, alla mammite-da-soglia. Quella che ormai il bambino è inserito bene, è felice, è socievole, è allegro. Ma non oggi.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

Commenti Facebook

Commenti 7

    1. Post
      Author
  1. Lorenzo

    Tra i Jolly metterei anche “decidere di fare la cacca nel pannolino, appena hai aperto la porta di casa per uscire”, senza contare che i nemici del tempo si moltiplicano con il numero di figli. Magari fosse solo la zip che non sale, ma la peggiore è quando pizzica il tessuto e non va ne su ne giù, ho quando ti trovi la cerniera su ma non si è chiusa e non riesci più a tirarla giù. E poi il cambio gusti non solo a colazione, ma anche con i vestiti preparati alla sera.
    Sono contento che in un post hai smontato tutte le tecniche per arrivare puntuali che si trovano in rete. Perchè le ho provate tutte, ma nessuna ha funzionato più di due giorni.
    Un saluto
    Lorenzo

    1. Post
      Author
      Maddalena

      Cioè… esistono tecniche per arrivare in tempo? In effetti, su internet si trova di tutto, ma francamente non ho mai cercato. La zip nel tessuto è un sempreverde. Diabolico. A presto!

    1. Post
      Author
      Maddalena

      Ma come? Hmm… allora un grazie particolare per la tua ricerca. 🙂 Ma su FB non siamo “intime”? Ché così ci vediamo anche lì? Iscriviti alla mia newsletter estemporanea, che arriva quando arriva, così non devi cercarmi. E comunque: come stai???

  2. Pingback: Dove va il tempo che non trovo | Pensieri rotondi

Lascia un commento