È un buon segno, quando lascio le cose a metà.
Se non c’è il vago tremore della foga, se le mani sono salde e danzanti, è un buon segno.
È il passo cadenzato dal desiderio. E non importa se sfugge alla logica, né se pare l’inerzia incantata di un bambino. Anzi, a me piace.
È il salto giocoso della curiosità. E non importa se poi non scopro chissà cosa: riscopro, almeno, la mia ingenuità.
È un buon segno perché è l’attitudine ai colori pastello, alle sfumature, agli aromi che si mescolano: il caffè già pronto, il frigo rimasto aperto, i salumi che respirano in tutta la cucina. La finestra dimenticata, le prime zuppe di una vicina anziana. Le voci dal ballatoio s’infilano nel golfo del mio salotto, dove la coperta è rimasta a terra, e almeno cinque collane e altrettanti cappucci di inutili ciucci cuociono nel pentolone rubato da Isabelle.
È posarsi come le api, il miele buono senza la fatica. Fregarsene delle scadenze, lasciare agli uomini organizzati la pioggia battente dei minuti.
È un buon segno, quando lascio le cose a metà, è ammorbidire i gesti, è mani di pongo prima che si secchi. È fluire.
Sapermi interrompere senza il controllo della fine, saper rispondere al figlio che chiama senza rimandare la sua attesa. Avere un’idea e poi cambiarla, incominciare un ricordo e poi inchiodare sul presente.
Commenti 5
condivido il tuo atteggiamento.
io lo definisco amare la curva solo accennata più del cerchio pieno e concluso 🙂
ml
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Ciao, che bello averti di nuovo qua, sai che mi fa proprio piacere? Credo che tu e mio marito siate i soli uomini in questo blog 🙂 Un’ottima definizione, la tua, questa del cerchio che non serve chiudere sempre. Deliziosa.
🙂
è piacevole leggerti, e poi qui esprimiamo lo stesso concetto:
(https://orearovescio.wordpress.com/2013/06/19/la-linea-curva-che-non-sara-mai-cerchio/)
Grazie Madda per questo post. Importantissimo! Cerco di dirmelo anch’io , in verita’ me lo ripeto di continuo sia in casa che in ufficio. E’ una cosa che a me costa molto ma proprio x questo e’ importante che ogni tanto succeda e ci dia sollievo invece che rabbia o frustrazione.
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Come sempre, se lo scrivo, è perché io stessa ho l’intuizione che forse si possono vedere le cose in modo diverso. Quei giorni che trovo la leggerezza necessaria e accetto anche il disordine delle cose inconcluse, sono giorni più vaporosi e liberi 🙂