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Maternità

Certo che siamo bravi

FASE 2, CONFERENZA STAMPA E SCUOLE

 

Lo sai come mi sono sentita? Come quando fai una gara o un concorso, e poi aspetti che proclamino i vincitori, e cominciano a fare i nomi e il tuo non arriva mai. E ancora. E ancora. Ascolti tutto. E infine depongono il microfono e tu te ne devi fare una ragione: non ti hanno chiamata.

Avevo mille cose da dire. Era un post aperto. Non ha più senso. Lo aggiusterò, come le sarte che riconvertono il mestiere e fabbricano mascherine. Che poi quelle di stoffa non servono a un cazzo non glielo dite, ché stanno cercando di dare una mano al paese. Ché poi le mascherine non si sa se servano in assoluto, a parte quelle a valvola, non ditelo agli uomini di buona volontà. L’importante non è dare le giuste informazioni, se vanno gettate, ogni quanto, come utilizzarle: l’importante è solo imporle. E regolare il prezzo.

Avevo mille cose da dire. Al Politecnico di Milano si sono sbattuti per rendere possibile la scuola. Hanno fatto una domanda semplice: «Ma se gli adulti possono stare su un tram distanziati tra loro, perché non si può stare altrettanto distanziati, in un’aula?»

Verrebbe da aggiungere: e perché non in cortile?

Altri hanno scritto, cercato soluzioni, alzato voci e mani.

Ma, di nuovo: è come in quelle gare che credi di avercela fatta, o almeno non puoi smettere di sperare. Alla fine, per quanto fosse buono il tuo tema: non ti hanno chiamato.

Torni a casa, tua madre t’ha preparato una pasta al sugo.

«Che c’è, amore? Qualcosa è andato storto?»
«No».
Lei se lo fa bastare, tu inforchetti i fusilli. Spilucchi. Anche l’appetito è rimasto là: aspettava quel nome.

La differenza è che non sono più bambina, e non sto zitta. E se i miei figli tacciono: non me lo faccio bastare.

Credete di aver vinto. Oggi Conte aveva una bella grinta, ci ha fatto anche i complimenti. Che siamo bravi, responsabili, pazienti, di non arrabbiarci.

No, Beppe. Non ci arrabbiamo. Siamo già arrabbiati.
E sì, siamo ligi. Ché se no ci arriva la multa.

Come quei padri di valore che esibiscono i traguardi del primogenito. Bravo, sei bravo. Sono fiero. E poi davanti ai parenti, ai genitori degli altri: «Mio figlio ha fatto il record di velocità, ha vinto la medaglia». Solo che il figlio mica te l’ha chiesto lui, di andare a correre, di fare judo o imparare il violoncello. Però che bravo, vedi che bravo. Vedi come ti lustri.

Certo che siamo bravi. Un formicaio diligente di adulti. Cui ti rivolgi.
Gli altri: che siano bravi o meno, non esistono.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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Commenti 6

  1. Impe

    Non posso che essere arrabbiata come te e con te.
    Ho 4 figli e mi sembra che abbiano le ali incollate alla schiena.
    Non mi piace che siano diventati invisibili al mondo.
    Io, la loro frustrazione, la sento sulla pelle.
    Come ho scritto anche io oggi: dov’è la loro fase 2?

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      Maddalena

      Nemmeno il coraggio di dirlo. Gliel’hanno dovuto chiedere. Pedagogisti e insegnanti (alcuni) si muovono, ma nulla arriva a chi non ha intenzioni. Forse bisogna scendere in piazza, non so, a questo punto francamente devo prima di tutto sbollire, anche io. Grazie per il tuo empatico sostegno.

  2. Emanuela Teigen

    Hai fatto delle giuste osservazioni e hai fatto notare cose che infatti stanno succedendo qua in Norvegia. 1) Qua assolutamente nessuno, se non il personale sanitario, usa le mascherine. Dicono che potrebbero essere controproducenti, che uno poi continua a toccarsi la faccia. Mah, forse e’ vero, ma puo’ anche essere k ne hanno poche e le devono razionare. 2) Qua i bambini sono tornati all’asilo e i bambini 1.a-4.a a scuola. Ovviamente stanno prendendo le debite precauzioni ma soprattutto fanno stare i bambini piu’ tempo possibile nel cortile in gruppi piccoli e costanti in modo da limitare al massimo le possibilita’ di eventuale diffusione di contagi.

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      Maddalena

      Certo da voi la situazione è diversa, eppure ho l’impressione che qui ci si diverta più a fare polemica che a cercare soluzioni… L’informazione poi è del tutto confusionaria, le mascherine sono d’obbligo ma temo che nemmeno i politici sappiano che se le abbassi sotto il mento le contamini e fai peggio. Le notizie cambiano di continuo, ora stanno studiando, pare, un piano per l’infanzia, dopo grande mobilitazioni in cui ho fatto la mia piccolissima parte. Ma prima di tutto andrebbero fatte ricerche per valutare l’effettivo pericolo per i bambini, visto che molte mamme credono ancora che se un figlio esce muore sul colpo per via del virus.

      1. Emanuela Teigen

        Queste mamme si sbagliano. I bambini possono si’ prendere il virus, ma sembra che lo prensano in modo molto leggero, con sintomi lievi se non nulli. Se mai mi preoccuperei di piu’ su quanto possano loro essere contagiosi sugli adulti e gli anziani.
        Lo so bene, dovendo consultare quotidianamente i siti del governo e leggermi i decreti per il mio lavoro (che fra l’altro non e’ il mio lavoro ma e’ quello che mi ritrovo a dover fare adesso), che e’ tutto scritto in burocratese, cioe’ apposta in un linguaggio che invece di dare informazioni chiare ai cittadini, soprattutto in una situazione come questa dove sarebbe fondamentale, e’ interpretabile in mille modi diversi, spesso contraddittorio.

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          Maddalena

          Sì infatti, il problema non sono i bambini tra loro: il punto è solo chiarire se e quanto siano contagiosi. Per quanto ne so in diversi sostengono che non lo siano molto. Comunque non farne parola, fare l’ennesima Conferenza stampa dopo oltre due mesi di scuole chiuse e nemmeno una parola, capisci che è non solo incivile, ma un insulto al cittadino e ai piccoli. Sul burocratese e il lessico legislativo si dice che siano fatti anche per essere più manipolabili, così noi restiamo sempre fregati: a me pare invece un modo efficacissimo per non farci capire un c. Come si fanno a rispettare regole espresse così, e contraddette da altre regole scritte ancora peggio? Un bacio!!

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