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Bisogna che i figli sappiano che sono al sicuro

Bisogna che i figli sappiano che quando il viso scende senza rimedio, quando entrano in studio e interrompono vistosamente un mio ritiro in me stessa, e poi vedono che gli occhi sono appassiti… Be’, bisogna che sappiano che sono al sicuro.

Un bambino fa presto, e quel volto e quegli occhi che s’intingono di pianto se li mette addosso. A volte non se ne cura, verrà e ti attaccherà di notizie strabilianti come la bambola ritrovata in fondo al comò o che a Ivan, compagno d’asilo, la mamma lo porta a Disneyland.

Ma altre volte li vedrà bene, quei lumi fiochi: bisogna che sappia che non lo riguardano. Perché un bambino fa presto a prenderseli in mano. Lo fa perché sa che le sue mani sono unguenti, hanno una magia come forse soltanto Cristo.

E noi, madri, gliela lasciamo compiere.

Ma bisogna dirglielo, che non è loro, quel disappunto che ci hanno colto tra le labbra e la fronte cupa.
Dirglielo nel modo in cui possono capirlo col cuore. In modo semplice.

Per questo disegno un cuore grande: «Isabelle, guarda, sto usando il quaderno che mi hai fatto. Cos’è, questo?»
«Un cuore».
«Grande. Un grande cuore: il mio. Vedi, c’è qualcosa che mi fa soffrire, adesso. Eccolo, è questo punto qui, lo vedi?»

Segno quel minuscolo tondo pieno, in alto a destra. Lei annuisce.

«Lo vedi com’è piccolo? E qui invece c’è una casa. E nella casa ci siete voi. Voi siete al sicuro. E i puntini che a volte mi rendono triste o preoccupata sono lontani e piccoli».

Lei mi sfila la biro, sotto la casa fa a sua volta un cuore.

Bisogna che i figli sappiano che sono al sicuro.

Bisogna dirglielo, disegnarlo.

E poi sperare che basti.

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Commenti 4

  1. Silvietta Fanio

    Ai bambini non si mente:loro conoscono la verità anche se non gliela diciamo. Ma basta un cuore disegnato con amore per rassicurarli

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  2. Mamma Avvocato

    Quanto vorrei essere capace di mettere da parte tristezza e preoccupazione e rassicurare come sai fare tu! Io invece, ci provo ma spesso fallisco. Poi cerco di recuperare ma non è la stessa cosa. Perchè è importante, hai ragione.

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      Maddalena

      Tesoro, ognuno ha le sue risorse! Ci sono genitori che nemmeno si curano di “recuperare”… Ma non parlerei di “recupero”: non si recupera niente. Si vive, invece, momento per momento, e la presenza libera e vera di un attimo può sempre rassicurare per la mancanza di un attimo prima. E’ nel continuum, che lasciamo e doniamo quello che conta. Magari tu sei più brava di me a non farti cogliere in flagrante quando sei giù… Magari sei triste e la tristezza ti dà lo spunto per fare una gara a palle di neve coi figli, una passeggiata, qualcosa con loro. 🙂

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