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Maternità

A cosa servono i bambini

VOGLIO RESTARE COSÌ, FOLLEMENTE STUPIDA

 

2016-04-07 17.10.02_pe_wprn

Sarah mi aspetta all’asilo con un cellulare di carta. Visi sorridenti, numeri tutti al contrario.
“Serve per fare le cose al contrario, per capovolgerle: è un telefono magico” suggerisco. “Quando sei triste chiami e ti viene la felicità.”
Ti viene.

I bambini sono ispiratori di cose semplici, prestigiatori di meraviglie.
“Pronto, scusi, felicità? Possiamo vederci?”
Sulla strada verso casa digitiamo il suo numero, le chiediamo se può venire, che ne avremmo bisogno un paio di chili. Ci diamo appuntamento per subito.

Così scivoliamo lungo le strade, lasciamo i parchi consueti, andiamo verso la grande piazza a rincorrere le fioriture piene che se aspettiamo ancora il festival già si spegne.
C’infiliamo in un bar col cortiletto attiguo, un ragazzo barbuto risciacqua due pinte vuote: “Certo, potete sedervi fuori e mangiare il gelato. Ma i gelati li ho finiti.”
Patrick ha già gli occhi bagnati, si era già visto seduto lì, oltre la rete verde che dal marciapiede lascia sbirciare il pergolato.

Il secondo bar ha un gradino alto e un uomo bassotto. Un vecchio come i cattivi delle fiabe che zittisce Sarah. Però ha i gelati, quattro esemplari salvati alla stagione delle merende estive. Scegliamo i tre che possiamo, Sarah si lascia scartare il suo da quel signore buio. Mi dirà: “Io avevo paura.” Le dirò: “Avevo capito.” Stretta sotto l’ala del bancone sperando che la prospettiva se la ingoiasse, sperando d’essere invisibile. Si è lasciata aprire l’incarto per soggezione.

Sui gradini alti che cingono la piazza corrono come matti. In mezzo a gelati che gocciolano, petali che volano dagli alberi, le nevicate di Patrick che li scuote come ha imparato a fare ieri, dalla sua mamma bambina.
Poi sfidano la grande fontana, Isabelle abbraccia i suoi fiotti come bambole. Guardo i suoi pantaloni diventare scuri, le sue scarpette cambiare colore. Snoopy, sul suo body, sta annegando.

La felicità mantiene le promesse, se la chiamano i bambini.
Voglio restare così, follemente stupida, con un telefono di carta, i numeri a rovescio che capovolgono il giorno, lo girano dalla parte buona.

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Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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Commenti 11

  1. Gisella

    Lo so, lo so. Non posso commentare ogni volta, altrimenti sembro un’invasatia o una tua stalker… Ma questo post mi ha scosso l’anima. In senso buono, eh?
    Bellissimo.
    Buona notte ( che cosa ci faccio ancora sveglia?)

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