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I beffardi

Il dentista

Quando dopo decenni un dolore sospetto ti conduce a riaprire le danze, speri che molto o tutto sia cambiato. In effetti non vai più da Ventura, il dentista non si rigira le mani, e la puzza di fragola se n’è andata. Come anche la mano della mamma.
In compenso ritrovi: lo stesso controsoffitto che hanno tutti gli uffici o studi medici, la stessa pianta nella sala d’attesa, la stessa poltrona che la fanno a chaise longue e tu pensi che figata, è per mettermi a mio agio, come ai tempi arditi dei sedili reclinati in auto, o lo spasso di una sdraio su un’isola tropicale