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Piccoli trucchi campestri

METODI BIECHI PER COADIUVARE LA SEPARAZIONE DAL PARCO

 

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Ora che finalmente è arrivata la bella stagione i parchetti si animano e le madri si sfiancano.

Credi sia una questione ormonale, dicono che la depressione in primavera impazza (alla faccia dei fiori e della gioia bucolica), ma la verità è che:

  1. Le madri scleravano anche prima, solo che non le vedevi.
  2. Il parco è crogiolo di sfide non da poco.

Le insidie:

Il parco è un accessorio indispensabile, come il ciuccio, la borsa del cambio, il pannolino. Se ti va bene ti salva il pomeriggio, fai due chiacchiere, prendi il sole. Purtroppo capita che:

  1. Non sia esattamente facile mettere d’accordo tutti i figli, e per un attimo il pensiero vola spavaldo a quelle donne che hanno gemelli, nell’illusione che la parità di età renda la scelta più facile.
  2. Il gioco preferito sia occupato da bambino magicamente “unattended” ossia non sorvegliato, di origine ignota, per cui l’attesa versa all’infinito. Il figlio comincia così a dare segni evidenti di frustrazione alquanto rapidamente.
  3. Sulle soglie del parco scatta il fatidico mi scappa la c. per il quale nemmeno un alto fusto secolare può bastarvi e, se anche foste così arditi, rimane il problema dei fazzolettini di carta: ce ne vogliono tanti e dovete scegliere un albero prossimo, molto prossimo a un cestino.
  4. Il bambino inciampa subito. Per dirla alla Quasimodo: Ed è subito sera.

In ogni caso, la legge universale del non voglio fa sì che il momento del congedo sia quanto di più straziante si possa immaginare. Vissuto da protagonista è una vera agonia, a maggior ragione quando devi raggrupparne tre. Ma prima di prendermi la scena mi consegno all’ironia di osservare le altre.

Vedi la madre che imbraccia il figlio stile baionetta, quella che lo raggira con squisite moine, quella che tenta la minaccia, il tiro alla fune, e, infine, l’intramontabile teoria dell’anatroccolo: la mamma papera si allontana senza figlio inscenando di andarsene, sicura che il piccolo, fedele anatroccolo, la seguirà subito. Poi torna a prenderlo da dietro il cespuglio dove quello si era piantato convinto d’essersi ben nascosto, e se ne va scadendo nella presa-a-baionetta.

I rimedi:

Ora, potrei spendere interi pomeriggi a cercare di elevarmi, l’educazione, la comunicazione, e via dicendo. Ma alle sette di sera, di appellarmi alla pazienza e iscrivermi alla santità dei buoni propositi ormai non me ne frega più molto. Quindi, per chi ancora non lo sa, solitamente mi avvalgo di metodi biechi ma assolutamente testati, nonché combinabili tra loro. Che naturalmente ho pensato di condividere con te (ti vedo stanca…):

  1. La sveglia: quando suona il cellulare si rimpatria. I piccoli sono abbastanza intrigati dall’attesa del trillo e squillo-responsive. Fascia d’età consigliata: 3-5 anni.
  2. Il digiuno televisivo: fagli vedere la tv solo quando rientra dal parco, avrà un buon motivo per tornare.
  3. Il digiuno dal cibo: non portare la merenda. Vedi che dopo un paio di corse ti segue verso il rancio senza obiezioni.
  4. Il digiuno dai liquidi: the best. Collaudato, efficace, sicuro. Personalmente il mio sistema d’elezione. In questo caso portate con voi quanto di più salato o zuccherato possibile, lasciate mangiare il figliolo a volontà, avvertendolo però che non avete nulla da bere. Niente, nemmeno una bottiglietta. La durata media del bambino è di circa un’ora se si diverte molto, meno se già si annoiava. E se proprio volete rimandare il ritorno potete sempre fare un salto al bar.
  5. Ps: non sono ammessi parchi con la fontana.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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Commenti 7

  1. giomamma

    mi sono presa un appunto 😉 …il primo metodo mi trova scettica, conoscendo i miei polletti….gli altri li testo a breve….e comunque il mio stile e quello della presa a baionetta!!!! ho smesso quasi subito con la teoria dell’ anatroccolo che si è rivelata immediatamente inefficace…..divertentissimo!!!!ciao:*

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      Maddalena Capra Lebout

      Guarda, per almeno un anno lo squillo è funzionato, ed è anche poco crudele 😉 Quello dell’astinenza dall’acqua ha il forte limite che sopra i 40 gradi non hai il fegato di applicarlo!

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  2. Gisella

    Quando si dice…. la telepatia! Ho appena finito di scrivere un post dal titolo “Uscita dal letargo invernale: quando le mamme e i bambini ritornano al parco”. Tema simile ma con sfumature diverse…… (ah, già, scusa. Dimenticavo che con te non posso pronunciare il termine “sfumature”…. eheheh). Un bacio !

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  3. Pingback: Le 5 regole del figlio che gioca felice | Pensieri rotondi

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