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Altre Verità

Non sei nessuno

NON CONTA IL LAVORO CHE FAI: CONTANO I DOCUMENTI CHE PUOI PRODURRE

 

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– Cosa fai tutto il giorno, tu, mamma di 3 figli?

– Un cazzo.

– E st’estate cosa fai?

– Isabelle starà a casa con me, Patrick lo mando all’oratorio estivo, Sarah alla sezione estiva dell’asilo probabile che non la prendono.

– Ah no, e perché?

– Perché non faccio un cazzo.

– Ma non avevi un blog?

– Sì, ma quello è puro diletto.

– Ma non stavi anche scrivendo un romanzo?

– Sì, anzi, sono in fase editing, ci lavoro almeno tre, quattro ore al giorno, weekend inclusi.

– Ah. E intanto tieni i figli?

– Sì, lavoro mentre la Isa dorme o mentre guardano la tv, mi metto i tappi di cera. Nel w.e. o la sera mi chiudo nel mio studiolo.

– Capisco. E allora perché non ti prendono Sarah all’asilo estivo?

– Perché non ho il contratto. Cosa gli mostro? Duecento pagine di romanzo? Milioni di docx? Il mio studio pieno di appunti?

– Ma non avevi anche delle collaborazioni con dei portali?

– Sì, ma non ho la partita iva. E neanche un contratto, neanche lì. Però lavoro, faccio la ritenuta d’acconto. Ci pago le tasse. Quelle le pago, ma la figlia devo tenerla a casa.

– La ricevuta della tua prestazione?

– Certo, la farò, come ogni fine mese. Il guaio è che l’iscrizione di Sarah va fatta adesso, la ricevuta di luglio la faccio a fine luglio. Quindi, in pratica, io per quanto ne sanno a luglio non faccio un cazzo.

– Come sempre.

– Certo. Mi piace non fare un cazzo. Ci passo la vita.

 

Perché oggi giorno già è difficile trovar lavoro. Molti lo fanno in nero. Ma se invece paghi le tasse e ti fai un culo così, e hai un po’ di ambizione, quello non conta.

Il confine tra hobby e lavoro, se di lavoro fai qualcosa che ti piace, se investi tempo, fatica, cuore, è molto chiaro: si chiama contratto. Io, di contratta, ho solo la faccia, in questo momento.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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Commenti 10

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      Maddalena Capra Lebout

      Grazie… Mi stan facendo discorsi assurdi, da tutte le parti… dicono che in quanto collaborazione occasionale, anche se sanno che a luglio scriverò per loro, non possono darmi il mandato adesso, nessuna attestazione. Dall’altra parte quelli della scuola dicono che bastano due righe del datore di lavoro. E io sono stretta in mezzo. E ho perso già la mattina per questo, ovviamente tenendo la Isa in braccio o davanti ai cartoni per potermi occupare di queste beghe.

      1. giomamma

        mi dispiace Maddalena….immagino la fatica per riuscire a mantenere la calma…e che frustrazione vedersi negati dei diritti per le solite stronzate burocratiche….spero che riuscirai a sbrogliare la faccenda….nel frattempo ho visto un bell’ articolo sulle mamme lavoratrici e l’ inps redatto dal tuo portale….le mamme con il contratto….che tristezza….

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          Maddalena Capra Lebout

          Non so… all’estero come sono, ste cose? Certo qui c’è molto da fare. Il problema è anche che questi della scuola dobbiamo pagarli entro martedì. Ma se non mi accettate la domanda come faccio? chiedo alla tipa al telefono. Ma sì, signora, se mi ha detto che porta i documenti, sappiamo già che sarà accettata.
          E se i documenti che porto non van bene (tipo se stampo le ricevute fino ad aprile e basta perché altro non ho)? Mi perdo i soldi?
          Che poi… se sai già che vengo accettata, allora non è un problema di posti… Perché, vedi, fosse una questione di numero, lo potrei capire: la donna che non può assentarsi dal lavoro, che non ha orari flessibili, nonni, parenti, è anche giusto che mi passi davanti. Lo accetto. Però non accetto le stronzate.

          1. giomamma

            Qui se lavori vieni garantita totalmente…ma penso che il problema sia nella tua posizione irragionevolmente non definita…penso che anche qui farebbero storie perché in Germania hai l’obbligo di certificare tutto…oddio forse qui avresti n contratto e quindi zero problemi? Quasi sicurameente si…bacio

  1. Mamma Avvocato

    Hai proprio ragione! A parte il fatto che mandare i figli a scuola o al centro estivo dovrebbe essere un diritto di tutti i genitori (e poterci andare, volendo, di tutti i bambini), questo problema lo hanno anche i liberi professionisti con partita IVA, al nido, sai? Distorsioni burocratiche assurde!!!

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      Maddalena Capra Lebout

      Grazie, ah, quindi insomma dovrei prendermi un lavoro cazzuto, l’importante è avere un contratto. Aspirazioni, impegno, progetti, collaborazioni non continuative (o non sulla carta) e altre forme di lavoro e investimento non sono ammesse. Nemmeno a partita IVA.

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