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Maternità

La topografia della Felicità

E ADESSO PENSA SE LA FA ANCHE CHI MI LEGGE. E POI LO DICE A CHI AMA. E ANCHE LORO LA FANNO.
E IL MONDO PER UN ATTIMO DIVENTA TUTTO BELLO.

 

Passione e ossessione hanno la stessa desinenza.

Vedo mio figlio prendere l’ennesima cartina. Il davanzale è diventato il desk di un ufficio del turismo, lui pesca dalla libreria in salotto, vecchia roba, vecchi viaggi, le piante di Milano, i primi giri di Mathias qui con me, dépliant della montagna, mappe che apre, stende, e poi chiamano il mio aiuto per richiuderle. Si mette sul tavolo, piegato come un piccolo arbusto, un foglio bianco e una biro, e comincia. Ricopia. Ne prende un’altra, ricopia. Impila. C’abbiamo il mondo tutto addosso alla finestra.

Allora sorrido, chissà cos’è che ci trova, in quelle vie minuscole da cavar via gli occhi. Ognuno ha le sue cose, i suoi punti saldi, i suoi baluardi. Lui si mette lì, appollaiato nella topografia.

Ogni tanto lo fermo, c’è un confine sottile tra passione e ossessione. Gli do un giorno di digiuno depurativo. Sorridono, gli altri, ai racconti di lui, che bello, che bravo. Io guardo le sue scapole sporgenti, l’osservo di spalle, sembrano ali che spuntano, sembra un uccellino, a volte, che vola fermo sul posto.

Allora no, gli dico, oggi no. Quando mi arriva con un libricino di Milano, già pronto al suo viaggio.

Mi viene un’idea, mi sale a galla senza lo sforzo di un amo: “Disegna una piantina diversa, dove le città sono cose belle e le vie sono strade che somigliano alla destinazione, che hanno qualcosa in comune.” Scrivo due cose su un foglio, un piccolo esempio. Fai una lista anche tu, poi fai la tua cartina, gli dico.

Ci ha messo due minuti. Due minuti perché le cose belle erano già lì, sono appena dietro le nostre opache consuetudini. Basta un appiglio, e quelle ti si scuciono. Un po’ come il cuscino di ieri che le palline di polistirolo mi hanno fatto la festa in salotto. Scucirci. È un’ottima occasione.

Ha messo Montagna, ci arrivi con la Via della Cabinovia. Albero, ci arrivi con la Via Disegnare. Metrò, Via Correre. Buona Avena, Via Mangiare. Raggiungi Papà con Via dell’Affetto. A Mamma arrivi con Via della Felicità.

Me lo sono mangiata, quel piccolo angelo che ora le scapole sono ali spiegate. Gli ho detto lo sapevo. Lo sapevo che sei straordinario, che dentro questa testolina c’erano cose bellissime.

E adesso pensa se la faccio anch’io. E poi tua sorella, e papà. E una per Isabelle. Le incolliamo una accanto all’altra, componiamo la mappa delle nostre cose belle. Una mappa del tesoro, una fotografia aerea della felicità.

E adesso pensa se la fa anche chi mi legge. E poi lo dice a chi ama. E anche loro la fanno.
E facciamo la topografia della felicità. E il mondo per un attimo diventa tutto bello.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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