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Maternità

Invece sta volta non si è voltata

LE HO MESSO UN BACIO ADDOSSO E CREDO SAREBBE ANDATA ANCHE SENZA

 

DSC00222_pe_wprnChiedere è facile. È ammettere la risposta, che è difficile.
Cosa vuoi che sia, buttarla lì, su un tavolo ovale con la tovaglia bella: “Dormite dai nonni, stasera?”

Si versano il vino, metto un cucchiaio di patate nel piattino di Isabelle. Patrick ha preso a fare il giullare, stuzzica e provoca, pochi raccolgono un’ironia irritante. Poi si lamenta, di continuo, non vuole la nonna accanto, non aspetta, non sta fermo. Ogni frase gli esce in una bolla scorticante di protesta.
“Ve lo tenete, stasera, facciamo così?”
Sarah s’accoda, ma sì state qui, facciamo gli sposini, a casa solo la piccola. La mettiamo nel suo lettino e lì comincia e lì finisce la notte, senza il carosello dei pigiami, dei libri da leggere. Senza la distribuzione dei baci.

Quando sono tornati nel tardo pomeriggio la proposta stava a mezz’aria. Del tipo che se Patrick era vagamente più sopportabile si poteva glissare. C’era Sarah, però, che se la teneva addosso come una promessa.
“Quando prepariamo il pigiama?” mi ha chiesto tre volte.
“Ci pensiamo, ok?”
Sono cresciuta in questi anni vedendole un desiderio grande che poi se la ingoiava come una paura. Sono abituata a vederle quel visino scendere verso il pavimento, zitta come una vergogna. Dover rincorrere il suo silenzio, provare a dire al posto suo: “Non vuoi più andarci, vero?”
Me la riprendevo senza una parola in più. Di nuovo dentro, chiudevo la porta.

A cena aveva ancora la sua idea spillata sul sorriso. Mathias prende uno zaino piccino.
“Vai anche tu, Patrick?”
Infila due pigiami, le bottigliette d’acqua per la notte, un peluche a testa. Grandi da andarsene, piccoli da stringere pupazzi in letti insoliti.

Fino alla soglia non ci ho dato peso.
Le ho chiesto ancora allora vai, va bene? La voce fredda ai piedi delle scale.

Invece sta volta non si è voltata.
Le ho messo un bacio addosso e credo sarebbe andata anche senza. Ché l’importante era avere quel piccolo procione nello zainetto. Non ha abbassato il viso, non ha guardato indietro. Sono rimasta lì, col fiato di un altro ciao: a non sapere che farmene.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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Commenti 5

  1. giomamma

    Maddalena!!!!! mi sono venute in mente tutte quelle volte…tutte quelle volte che li ho lasciati….per avere una serata senza loro, una notte soli….tutte le volte che li ho ripresi….sperando che mi perdonassero per aver desiderato di stare da sola…sperando che non avessero capito che quello era stato il mio desiderio….ma ci si può sentire sempre, costantemente, irrimediabilmente in colpa?….quando hai dei figli stare da solo non ha più lo stesso significato…è una conquista amara…spesso pure un pò frustrante….

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      Maddalena

      Tanto noi c’avevamo comunque la zavorrina (la piccola) 😉 Ma il punto è che non mi aspettavo tanta risolutezza di Sarah… Ci teneva talmente che quasi ti chiedi: ma che è, se la mollo e non la riprendo più… se ne accorge?

  2. giomamma

    lo so…io ho vissuto anche il ” già sei tornata?” dopo una lunga giornata di lavoro in cui non hai pensato altro che volerteli riprendere…e loro come a dire che tanto stavano benone anche li dove li avevi mollati….c’est la vie!!! un bacio…

  3. Gisella

    Quanto ti capisco, Cara. Anche a me è capitato di recente. Aveva sempre espresso la volontà di dormire fuori ma poi, all’ultimo, avevo dovuto riportarla a casa. Alle volte con disappunto. L’ultima volta, invece, è andata… E io mi sono sentita piccola piccola. Ho ingoiato una lacrima.E ho.pensato che cominciava a mettere le ali…

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      Maddalena

      Figurati quante porte chiuderà senza un rimpianto… e va bene, solo che mi sembrava di non esserci neanche 🙁

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