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Altre Verità

Il primo abbraccio che ho chiesto

PUOI CHIEDERE UN ABBRACCIO E CADERCI DENTRO

 

Lucia Giovannini, al weekend del corso, è stata la prima volta che ho chiesto un abbraccio a qualcuno. Ne ho dati, forse pochi forse molti, chissà. Ne ho presi, ne ho chiesti direttamente gettandomi io anche se di rado. Talora ai figli li ho chiesti donandoli, in un movimento solo. Ma Lucia è stato il primo abbraccio che io abbia chiesto in vita mia. Sapevo di poterlo fare.

A lei, cui avevo fatto due parole e poi domandato di sé, di quella storia che il giorno prima mi aveva trafitta come una luce. E, forse, anche una tenebra. Mi era arrivata quasi come un grido: «Devo parlarle, devo farlo». È che Lucia è famosa, una che scrive libri e fa i firma copie, una che sta sul web ovunque, fa conferenze per il mondo. Una che ha pure inventato il suo metodo: quello per cui io, appunto, sto lì, in quella sala con le capriate. E il primo giorno mi lascio spaventare dalla sua storia che pare la mia, ma le due parole non le faccio. Lascio agli altri la naturalezza o il coraggio di avvicinarla. La domenica mattina invece viene che ho dentro la prontezza, si è scelto di farmi alzare, questo istinto che arriva, mi stende sul mio metro e settanta, mi balza davanti alla donna. E ormai sono già lì. Decisa e ferma: merito di sapere, io devo chiedere e sapere.

Il momento più bello è stato quando Lucia ha capito esattamente il mio fuori misura. Il momento migliore è stato quando annuiva e sapevo che aveva sul palato lo stesso sapore. Il momento esatto è stato quando le sue dita erano giunte sulle mie mani giunte a loro volta in non so quale composizione che parevano fiori, e io ho avuto appena il tempo di pensare che le sue mani mi stavano custodendo.

Il momento più bello è stato ogni momento di quello scambio. Non perché lei fosse famosa, e bella, e paziente, e maestra, ma perché essere lì con lei non era alcuna di queste cose.

Il momento più bello è stato che sapevo da mesi di aver bisogno di un abbraccio, solo che a nessuno potevo chiederlo. E così ho capito che potevo chiederlo a lei. E forse era da sempre, che io un abbraccio non l’ho chiesto. E invece si dovrebbe saperlo fare. Senza aspettare le gioie che saltano fuori come i canguri dai marsupi. Senza la scusa di un addio o di un ricongiungimento. Senza che un dolore o un lutto ci raggruppi le membra intorno a un corpo. Sapevo che sarebbe stato il posto giusto in cui posarmi e cadere, semmai, cadermi dentro. Lucia è stata il primo abbraccio che io abbia mai chiesto.

 

[Photo by Annie Spratt on Unsplash]

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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Commenti 2

  1. Mamma avvocato

    Sai che però mi fa un po’ tristezza, che il primo abbraccio consapevole che hai chiesto sia stato di una, in fondo, estranea? Però se vi siete capite perfettamente, è bellissimo. Famose o di successo o no, le persone restano tali, basta ricordarlo per prendere coraggio ed avvicinarle.
    Il potere di un abbraccio è forte, anche e soprattutto se non chiesto.

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