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Intermezzi

Il cono d’ombra

E certo. Perché i malinconici intristiscono. I bronciosi stufano. I ridaioli stuccano. Be’, anche i sempre-felici a me mi stanno un po’ sui cojoni. Così, per dire.

Ma vi capita mai di aver perso le chiavi? Sì, insomma, che tutti hanno la chiave in mano, la serratura esatta, la destinazione. E voi c’avete solo la FACCIA-DA-BOH. E quelli si prendono la vita a grandi morsi, e a voi sembra che vi resta il fondo del caffè (in cui, peraltro, non sapete leggere alcunché), le bucce di una banana, la lisca di un pesce.

Spiluccate da un argine, guardate le acque degli altri scorrere. Grandi parate lungo le sponde. E voi lì all’ombra di un gradino. Dell’evidenza spavalda che il mondo può fare a meno di te.

Bisogna davvero rimboccarsi sempre le maniche? Io me ne resto qui un altro po’, sul mio gradino. Le maniche le rimbocco – semmai – per il caldo.


Con questo post partecipo al progetto Aedi digitali. Tema della settimana: #conodombra.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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Commenti 2

  1. massimolegnani

    le chiavi! perdere la più banale di tutte, quella di un misero lucchetto di bicicletta che tutti saprebbero far saltare con un’unghia, tutti tranne te. E allora siedi su un gradino e vuoti sacche, borselli, zaini in un affanno crescente, mentre il mondo ti scorre accanto appena infastidito dall’intralcio ma non certo partecipe del tuo piccolo dramma. Alla fine la trovi la chiavetta, nel posto più logico dove doveva essere e dove non avevi guardato con sufficiente attenzione. Allora anzichè sollevato ti senti un irreparabile idiota.
    ml

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