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I beffardi

Francesitudini

PICCOLE ABITUDINI E PARTICOLARITÀ FRANCESI

 

Mentre le vacanze si allontanano come le buone intenzioni – ancor più rapidamente fugate da qualche spiacevole novità – ecco quello che ho imparato in due settimane in Alta Savoia (sì, è vero, sono dotata di marito francese, ma i miei soggiorni nella sua madrepatria si sono indicibilmente estinti con la maternità):

  • Si dice Bonjour anche alle sette di sera (forse vale per il giorno dopo?)
  • La baguette non è un cliché: tutti i francesi hanno una baguette sottobraccio e nessun panettiere vende altri tipi di pane (almeno qui).
  • Divieto d’accesso “sauf riverains” non vuol dire, come si sarebbe portati a pensare, “salvo riverenze” (tipo che lasci passare suore e sacerdoti o chi è particolarmente gentile), bensì “eccetto residenti”.

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  • È pieno di piante di fragole e mirtilli ma di fragole e mirtilli neanche uno, nemmeno nei luoghi più reconditi (il che spiega evidentemente i prezzi elevati dei frutti di bosco).
  • L’alimentazione è a base di formaggi, burro, creme, ma la francese tipica vanta gambe da gazzella e tette da baywatch (insopportabile).

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  • Al supermercato non ci sono merendine, in compenso trionfano biscotti e chocolat.
    Ma, di nuovo, la francese tipica vanta gambe da gazzella e tette da baywatch.
    (Per gli ingordi incapaci di attendere il banale tempo di cottura di un dolce, trovo con sorpresa delle “mug cake” pronte al microonde in 1 minuto e 10 secondi).

  • Il supermercato di una nota catena si chiama 8 à 8 ma è aperto dalle 6.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.

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  • Dopo tre giorni di fila di pioggia incessante le previsioni sono sempre ottimiste: i meteorologi sono evidentemente corrotti a indicare miglioramenti per evitare il controesodo dei turisti.
  • éclaircies sono le schiarite, anche se il nome somiglia a éclairs (lampi).
  • D’altronde per “schiarite” i francesi intendono queste:

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  • L’Inghilterra non è il solo paese dove piove sempre.
  • Anche in Francia (checché ne dica Mathias) le indicazioni stradali e di sentieri sono poco chiare. Frequente il modello unico valido anche per non-vedenti (tanto non è necessario leggerle).

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Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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Commenti 6

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  1. Emanuela

    Grande articolo per una liguista come me che ha vissuto tanti anni all’estero. In Norvegia sull’autostrada e’ pieno di segnali con scritto ‘FART’ e io appena arrivata in questo ostico paese ogni volta che ne vedevo uno pensavo ‘Sure, I can do that no problem’. Solo piu’ avanti mi sono resa conto che FART in norvegese non ha lo stesso significato dell’inglese, ma vuol dire velocita’!
    Sai come chiamano il controllo biennale dell’auto qua in Norvegia? EU kontroll: proprio una barzelletta visto che loro nell’Unione Europea non ci stanno proprio.
    I francesi dovrebbero mischiarsi un po’ coi norvegesi: nei nostri supermercati la presenza di biscotti-merendine-dolci di qualsiasi tipo (che non siano caramelle gommose e stacca-otturazione o barrette nauseanti tipo Mars o Bounty) e’ estremamente rada (occupa uno spazio di 1mx1m), mentre quando si tratta di ‘wurstel’ (pølser) allora un intero corridoio, 10 marche diverse, varie forme, quelli di manzo, quelli di pollo, con formaggio, con spezie, con cipolla, da lessare, da grigliare, versione light etc… Per fortuna… senza non potrei davvero vivere (ironica)!!!
    PS: il pane con burro e formaggio insieme e’ buonissimo 🙂 (anche a Maja piace e mi ha appena comunicato che fanno cosi’ anche i norvegesi)

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      Maddalena

      Ma va? Quella del “fart” è eccezionale, non l’avevo mai notata! Comunque Mathias mi ha appena informata che fanno anche pane burro e cioccolato: ma si può?

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