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I beffardiMaternità

Evoluzione della vacanza coi figli

PER CHI ANCORA NON SA, PER CHI INVECE SA MA CERCA CONFERMA. E, PIÙ DI TUTTO, PER CHI HA PROLE MISTA

 

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Ogni età ha le sue sfighe sfide.

– ZERO – SEI MESI: Fase della libertà.

Necessario: vestiti, un carillon, pannolini, tetta.

Parti nell’ora nel sonnellino, pannolino appena cambiato, ciuccio pronto per l’uso. Al primo autogrill ha già fatto la cacca, vi fermate, lo cambi, lo allatti, riparti.

Dorme mezz’ora poi in coda si sveglia. Sarà anche sicuro sul suo seggiolino ma allora ci vorrebbe una cannuccia flessibile lunga due metri che dal tuo seno arrivi dritta alla sua bocca, nelle retrovie. Vi fermate di nuovo, poi ripartite anche se piange. Oddio, non è che si sentirà abbandonato?

Alla fine, tra pianti e tette, arrivate.

Tu e tuo marito fate a turno, uno lo tiene, l’altro disfa la roba. La vacanza comincia. Ogni notte dormi poco come al solito, però di giorno decidi tu, lo infili nella carrozzina, uscite, andate. Una città da visitare? Un giro nei boschi? Gita in montagna nel marsupio? Spiaggia quando il sole s’abbassa? Scegliete voi.

– SEI MESI – TRE ANNI: Fase dello Zecchino d’oro.

Necessario: vestiti, giochi sempre più evoluti, pannolini, tetta, pappe, stoviglie di plastica, biberon, cd per il viaggio. Si inaugura la fase dello Zecchino d’oro.

Dormire dorme anche, magari, ma il tragitto è più lungo del suo sonno, non puoi pretendere. Il viaggio diventa la sagra del cracker e dei Plasmon, nelle fermate agli autogrill un giro a quattro zampe o a piedi è di rigore. Finisci tutto il cibo che lui ha avanzato, gli lavi le mani senza poterle asciugare perché il suono dell’asciugamano ad aria è un atto terroristico. Gocciolante finisci il giro tra gli scaffali, passando raccatti dozzine di pacchi che lui ha agguantato.

Alla fine, tra canzoni, tette e briciole, arrivate.

Tu e tuo marito fate a turni, uno svuota le borse e ripone le cose negli armadi, l’altro rifà tutto quello che il piccolo ha nel frattempo disfatto. Le notti che (FORSE) avevano iniziato a prendere il giusto ritmo saltano in aria come petardi: letto nuovo, camera nuova, clima nuovo, nuovo posto. Puoi mica pretendere: i bambini sono abitudinari. Di giorno, però, intorno agli orari del sonnellino (che con ritrovate fatiche dovrai imporgli), sei libera di andare dove volete. Fuori, a casa, in terrazzo, al ristorante, con gli amici, senza. Basta contare quei quaranta minuti di preparazione: vieni che ti vesto, aspetta… la maglietta, d’accordo poi andiamo al parco giochi. E ricordare il cd.

– QUATTRO ANNI E OLTRE (ma già a tre, se ha fratelli maggiori): Fase del “non ho voglia”.

Necessario: vestiti, giochi sempre più voluminosi, pazienza.

Il bambino ha abbandonato il sonnellino. Conseguenze nefaste di questo piccolo, apparente progresso: fai i bagagli col piccolo sveglio. Fai il viaggio col piccolo sveglio. Fai la vacanza intera col piccolo sveglio. Ognuna di queste operazioni si accompagna alla ben nota cantilena: “mi stufo”.

Finalmente dormi di notte, ma non potendo avere botte piena e moglie ubriaca (altrimenti detto: notte intera e figlio obbediente), sconterai la conquista con innumerevoli compromessi.

Dopo le lotte per prepararsi e vestirsi dovrai scegliere dove andare e cosa fare ogni giorno contrattando col figlio. Passerai al parco giochi oppure a discutere molto più tempo di quanto avresti voluto. Le volte che, forte della tua patria potestà, ti imporrai, la giornata sarà scandita da una sequela poco confortante di “non ho voglia”.

Allora capirai improvvisamente il valore delle colonie estive. Oppure rimpiangerai quando in vacanza bastava una tetta ed eri ancora padrona del mondo.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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